21 agosto 2021, 21:30
@ Arena Puccini

Una donna promettente

di Emerald Fennell, USA/2021, 113’ | Arena Puccini

Una donna promettente
di Emerald Fennell, USA/2021, 113’
con Carey Mulligan, Bo Burnham, Alison Brie
Premio Oscar 2021 per la migliore sceneggiatura originale


Tutti dicevano che Cassie era una ragazza promettente, ma un misterioso evento ha drasticamente cambiato il suo destino. Niente nella vita di Cassie è quello che sembra: incredibilmente intelligente, provocante e astuta, di notte vive una doppia vita segreta. Finché un incontro inaspettato le darà la possibilità di rimediare ai torti del passato...
 

“La trentenne Cassie ha buttato al vento ogni speranza: da quando ha abbandonato gli studi di medicina lavora in un piccolo bar, vive coi genitori e ogni weekend gira per locali facendosi abbordare da sconosciuti. Cassie in realtà ha un piano: fingendosi ubriaca, intende dimostrare come ogni uomo che la abborda nasconda il desiderio di violentarla o possederla con la forza. Nel suo passato c'è un trauma che ha segnato il suo destino, un evento che l'incontro con Ryan, ex compagno del college, riporta a galla. Combattuta fra l'interesse per Ryan e il desiderio di chiudere i conti con il passato, Cassie darà una direzione definitiva alla sua vita. Il film più ideologico del cinema hollywoodiano contemporaneo è una riflessione in chiave dark sulla cultura dello stupro e la sua accettazione come sistema di potere. (…) È difficile trovare un film più attuale e aggiornato ai diktat hollywoodiani di Una donna promettente, a partire naturalmente dal tema dello stupro e della sua accettazione in una società retta da principi di potere paternalisti e maschilisti. Trentatré anni fa, nel 1988, Jodie Foster arrivò al suo primo Oscar per aver interpretato la parte di una donna violentata e capace di accusare i suoi violentatori: il film si chiamava Sotto accusa, l'aveva diretto un uomo, Jonathan Kaplan, e nonostante la forma oggi sorpassata del crime movie e del film processuale era in grado di inserire la cultura dello stupro in una cornice sociale, punendo la colpa degli stupratori con gli strumenti della legge. È significativo, invece, che a tre decenni di distanza, lo stesso tema sia trattato in una chiave totalmente soggettivizzata, con la protagonista del film che, ferita da una violenza subìta non in prima persona, non solo si trasforma in una vendicatrice, ma addirittura, nella sua parabola simbolica e narrativa, si pone oltre la legge e oltre il film stesso (di cui è eroina e deus-ex-machina).”

Roberto Manassero, “Mymovies.it”

“Emerand Fennell in Una donna promettente debutta alla regia con un film da cinque nomination agli Oscar che parla di vendetta, lutto, rape culture, rabbia, rapporti di genere e ingiustizia. Ma lo fa con uno stile pop, colorato, apparentemente leggero. Un depistaggio in piena regola come quelli che mette in scena Cassie. La sua è una missione: impaurire uomini di ogni classe sociale, razza o età, senza l’uso di armi o violenza, per impedirgli di approfittarsi in futuro di donne inermi. La Fennell la dipinge come un moderno angelo vendicatore (e i riferimenti all’iconografia cristiana tornano più volte nel corso del film, ma con un taglio pop) che, come La Sposa di Uma Thurman in Kill Bill ha una lista di nomi da depennare dal quaderno in cui tiene nota degli uomini caduti nella sua trappola. (…) Dietro la facciata della black comedy, il film si muove nella direzione del thriller seguendo le tappe di una vendetta in cui la vittoria, se così si può definire, è amarissima”.

Manuela Santacatterina, “The HotCorn”