copertina di ‘Tragòs Oedìa' - Le voci del coro greco
27 giugno 2023, 21:00
@ Piazzetta Maccaferri

‘Tragòs Oedìa' - Le voci del coro greco

Lido 27A

‘Tragòs Oedìa' - Le voci del coro greco

Lettura scenica in musica per Attrice e Coro femminile

Libero adattamento da Le Troiane di Euripide

 

Traduzione di Edoardo Sanguineti

Coro Arcanto

Attrice Manuela Magli

Musiche Giovanna Marini

Percussioni Gioele Pagliaccia

Direzione Giovanna Giovannini

Mise en espace Antonello Pocetti

Direzione artistica Gloria Giovannini

Esito della formazione permanente alla coralità di Arcanto

 

Quando le fiamme di una guerra si spengono, nel momento in cui gli uomini e le donne

superstiti si guardano intorno e scorgono inorriditi le macerie che hanno soppiantato le loro

case, in quel momento ed in quel luogo e su quelle esistenze si apre la tragedia Le Troiane di

Euripide, che alza il sipario là dove l'Iliade lo aveva fatto calare, per mostrarci la totale insensatezza di una guerra, che diventa simbolo di ogni guerra. Il regista Antonello Pocetti mette in scena Ècuba, Andromaca e Cassandra, interpretate dalla stessa voce quella di Manuela Magli, che aspettano di conoscere il loro destino, ora che i loro mariti, figli e fratelli sono stati uccisi dai greci. Immaginiamo queste donne sulla spiaggia, che come schiave saranno imbarcate sulle rispettive navi dei vincitori a cui sono state assegnate. In questa attesa, carica di dolore, le donne ripercorrono le tragiche vicende appena concluse, come per cercare una spiegazione che né loro, né noi che le ascoltiamo, riusciamo a trovare. Al coro è affidato il compito consolatorio e di partecipazione alle decisioni dell'esercito vincitore, decisioni che riguardano il destino infelice di ciascuna delle protagoniste.

La triste vicenda delle troiane si concretizza attraverso le poetiche parole nella traduzione di Sanguineti e nei canti di Giovanna Marini, riattualizzando l’essere ridotte in schiave di donne,

che aspettando il loro destino, non perdono dignità. Ed ecco che coro e attrice dialogano tra musica e parola in un unicum che segue principi di contemporaneità, pur rimanendo fedeli al classico della tragedia greca. Le pose innaturali e gli elementi scenici, come corde e un semplice

 

telo, sottolineano l'universalità di opera che richiama a tutto tondo due condizioni esistenziali

del genere umano: i vincitori ed i vinti della guerra di Troia, che richiamano i vincitori e vinti di

ogni moderno orribile conflitto.

Nel 2004 il Coro Arcanto incontra per la prima volta Giovanna Marini e le sue composizioni

realizzate per il Teatro di Thierry Salmon (Le Troiane di Euripide, Orestiadi di Gibellina, 1988) e Franz Marejnen (Oresteide di Eschilo, Teatro Reale Fiammingo di Bruxelles 1997). Il coro, come oggi diretto da Giovanna Giovannini, portò in scena “ La poesia che canta”, una selezione di brani tratti dalle tragedie greche sopracitate e dal testo teatrale di Pier Paolo Pasolini “Turcs Tal Friül”, una produzione AngelicA Festival. Da allora non si è persa occasione di proporre questo repertorio in numerosi concerti e spettacoli tenuti sia in Italia che all’estero. Questi canti in greco antico hanno una potenza espressiva che ci invita a cantarli in varie forme, in questo caso, solo con le sole voci delle donne, che nel loro canto a volte spiegato a volte sommesso fanno da commento emotivo alla narrazione che viene dal passato ma che ci porta al presente.

Questa versione di Tragòs Oedìa è inoltre impreziosita dai ritmi e sonorità delle percussioni di

Gioele Pagliaccia e la voce solista di Marta Abatematteo.


martedì 27 giugno ore 21.00

Ingresso gratuito