copertina di Mission: Impossible The Final Reckoning
29 luglio 2025, 21:45
@ Arena Puccini - Parco DLF

Mission: Impossible The Final Reckoning

(Mission: Impossible - The Final Reckoning, USA/2025) di Christopher McQuarrie (169')| Arena Puccini

Mission: Impossible - The Final Reckoning

(Mission: Impossible - The Final Reckoning, USA/2025) di Christopher McQuarrie (169')

Con: Tom Cruise e Hayley Atwell

 

Ethan Hunt continua a essere alle prese con l’Entità, l’IA malvagia ormai venuta a conoscenza delle masse e idolatrata da molti. Messo alle strette e perso addirittura l’appoggio del presidente degli Stati Uniti, Ethan dovrà contare sull’aiuto di vecchi amici e catapultarsi in situazioni estreme per salvare nuovamente il mondo da una catastrofe globale.
“Sin dal primo capitolo del 1996, l’unica vera maschera intorno a cui gravita il gioco delle identità di Mission: Impossible è quella del suo protagonista, Ethan Hunt/Tom Cruise: anche se in apparenza è l’agente a dovere assumere di volta in volta la faccia e le fattezze di altri per portare avanti le sue incursioni, alla fin fine è sul primo piano della star che si gioca la partita. [...] La profezia dell’algoritmo, narrata per immagini e vissuta attraverso i dettagli stretti sulle orbite dilatate dell’eroe, ci riporta ad un altro caposaldo della Cruiseology come Minority Report, e davvero questo Final Reckoning catapulta definitivamente la saga in un apologo distopico che aggiorna le tematiche cyberpunk alla Matrix, trasformando una volta per tutte Ethan Hunt in un predestinato, il solo Messia che può salvare il mondo dall’apocalisse atomica dettata dalle macchine. Per farlo, McQuarrie deve per forza di cose ri-narrare in apertura il suo Vangelo, reiterare la leggenda, in una sorta di lucidissimo videoessay sulla performance infinita di Cruise di episodio in episodio, di stunt in stunt. [...]
Nel tentativo di donare una continuità all’intera serie di film, McQuarrie compie i salti mortali per recuperare filiazioni e ritorni dal titolo capostipite (e poi dal terzo capitolo, quello di J.J. Abrams, il primo d’altronde a ragionare di una narrazione interconnessa all’interno dell’universo di Ethan Hunt), e porta avanti lo spettacolo con una serie di meccanismi da last minute rescue intrecciati tra loro in maniera progressivamente sempre più parossistica (ed estenuante): il risultato è maggiore spazio alle azioni del team di supporto dell’eroe [...], fino a trasformare gli interventi paralleli di Cruise in degli ex-machina a cui affidarsi con la stessa fede quasi religiosa con cui i seguaci del Culto dell’Atomo credono nell’Entità come «anti-Dio» – l’infallibilità divina «discesa dal cielo» di Ethan Hunt è oramai talmente accertata che può finalmente diventare invisibile, essere relegata al fuoricampo [...]. Va da sé, se c’è un’unica Entità ancora possibile, sembra dirci Christopher McQuarrie, è inequivocabilmente allora Tom Cruise.”
Sergio Sozzo, Sentieri Selvaggi

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