
Il prezzo che paghiamo
Proiezione
Martedì 27 maggio 2025 ore 20:30
Proiezione del documentario «Il prezzo che paghiamo» di Sara Manisera (Italia 2025, 37’)
Lingua: Italiano – Inglese
Arriva a Bologna Il prezzo che paghiamo, il documentario prodotto da Greenpeace Italia e ReCommon e diretto da Sara Manisera con la produzione esecutiva di Fada Collective, che racconta quanto la crisi climatica e ambientale sia ormai una realtà con la quale dobbiamo confrontarci quotidianamente e quali siano i devastanti effetti sui territori e sulle comunità del nostro Paese.
I disastri che si stanno succedendo in Italia e praticamente ovunque nel Pianeta non sono frutto del caso. C’è un legame indissolubile tra le aziende dei combustibili fossili e la crisi climatica. Un legame che nasce da lontano, di cui le stesse multinazionali erano ben consapevoli già alcuni decenni fa. Eppure non hanno fatto nulla, anzi, hanno continuato a estrarre gas e petrolio senza scrupoli, incamerando profitti miliardari.
È giunto il momento di dire basta al modello estrattivista e di far pagare chi, grazie a quello stesso modello, si è arricchito a scapito del Pianeta e delle future generazioni.
IL FILM
«Il prezzo che paghiamo» intreccia le storie di persone comuni, i cui destini sono condizionati dalla crisi climatica e dall’industria fossile.In Emilia-Romagna, Maria Gordini, un’agricoltrice, ha perso la casa e l’azienda a causa delle gravi alluvioni che hanno pesantemente colpito la regione nel 2023 e 2024. In Basilicata, Camilla Nigro, Isabella Abate e Giorgio Santoriello vivono le pesanti conseguenze delle attività estrattiva di ENI, Shell e TotalEnergies. Nei territori in cui abitano, segnati da decenni di trivellazioni, si trova il più grande giacimento di petrolio su terra dell’Europa occidentale.
LA REGISTA
Sara Manisera, giornalista, autrice e documentarista indipendente, ha lavorato a lungo in Iraq, Siria, Libano, nord Africa e Italia, occupandosi di conflitti ambientali, questioni di genere, diritti e filiere alimentari. I suoi reportage e inchieste sono stati pubblicati da Al Jazeera, Libèration, El Pais, The Guardian, Irpi Media, tra gli altri. È stata fellow della Bertha Foundation, per cui si è occupata della filiera globale del grano. Ha scritto «Racconti di schiavitù e lotta nelle campagne» e ha co-diretto il documentario «La terra mi tiene» (Fada, 2022) e «Iraq: youth on the frontline» (Arte, 2019). Nel 2024, ha vinto l’European Press Prize per l’inchiesta «Iraq senz’acqua: il costo del petrolio fino in Italia». Combina giornalismo e partecipazione pubblica, attraverso eventi locali, dibattiti e festival organizzati con FADA, un collettivo di giornalist, fotograf e videomaker di cui è co-fondatrice.
Ha ricevuto la Colomba d’Oro per la Pace (2018), il True Story Award (2019) per un’inchiesta sui desaparecidos in Siria e l’UNCA Prince Albert II Award (2021) per il suo lavoro sulla crisi idrica irachena.
OSPITI
Greenpeace, Felice Moramaco.
Siamo attivismo, nonviolenza, confronto, indipendenza e cambiamento. Grazie al supporto di milioni di persone in tutto il mondo, proteggiamo l’ambiente e promuoviamo soluzioni sostenibili. Ci impegniamo per contrastare la crisi climatica, causata principalmente dalle aziende fossili, e per un mondo libero da sostanze tossiche. Lavoriamo per il disarmo e la pace. Entriamo in azione per fare pressione su governi e aziende e ottenere cambiamenti positivi. Per un pianeta verde e di pace.
ReCommon, Eva Pastorelli.
ReCommon è un’associazione che lotta contro gli abusi di potere e il saccheggio dei territori per creare spazi di trasformazione nella società, in Italia, in Europa e nel mondo. Crediamo che le persone vengano prima del profitto, ma siamo testimoni di devastazione sociale, di continue violazioni di diritti umani e di disastri ambientali che sono frutto di una logica esattamente inversa.
Michele Lapini, fotogiornalista freelance di base a Bologna.
Il suo lavoro è caratterizzato da un profondo interesse per le questioni sociali, politiche e ambientali: da alcuni anni documenta l’impatto della crisi climatica in Italia nei territori e nelle comunità locali, segue le lotte dei movimenti sociali e ambientalisti e lavora insieme ad alcune Ong documentando progetti di cooperazione internazionale, tutela dei diritti umani e ambientali.
È co-fondatore del collettivo Arcipelago-19 e al lavoro di fotogiornalista affianca l’attività espositiva e collaborazioni in diversi settori: cinema, editoria e arte pubblica. Le sue fotografie sono state pubblicate da Internazionale, The Guardian, Stern, El Pais, Die Zeit, Nature, L’Espresso, Aftenposten e altri. Ha vinto il Premio Ansaloni e l’Unesco-OneWater “Walk of water” contest nel 2024, l’Environmental Photographer of the Year 2021 nella categoria “Paesaggi futuri” e il concorso “Italian Sustainability Photo Award” 2021 come miglior fotografia singola.
Maria Gordini è un’agricoltrice, ha perso la casa e l’azienda a causa delle gravi alluvioni che hanno pesantemente colpito la regione Emilia Romagna nel 2023 e 2024.
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