27 luglio 2021, 21:45
@ LunettArena

Il dramma della gelosia (tutti i particolari in cronaca)

(Italia/1970) di Ettore Scola (107') | Ritrovati e restaurati

Regia: Ettore Scola. Soggetto: Age e Scarpelli. Sceneggiatura: Age e Scarpelli, Ettore Scola. Fotografia: Carlo Di Palma. Montaggio: Alberto Gallitti. Musica: Armando Trovaioli. Scenografia: Luciano Ricceri. Interpreti: Marcello Mastroianni (Oreste Nardi), Monica Vitti (Adelaide), Giancarlo Giannini (Nello Serafini), Manolo Zarzo (Ugo), Marisa Merlini (Silvana), Hercules Cortes (Amleto Di Meo), Gioia Desideri (la fioraia), Juan Diego (figlio di Oreste), Serafina Serratosa (Antonia). Produzione: Pio Angeletti, Adriano De Micheli per Dean Film, Juppiter Generale Cinematografica, Midega Films. Durata: 106’

Copia proveniente da Cineteca di Bologna per concessione di Titanus. Restaurato in 4K nel 2020 da Cineteca di Bologna in collaborazione con Titanus, con il contributo di MiC, presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata. Grading supervisionato dal direttore della fotografia Luciano Tovoli

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Serata sostenuta da Pelliconi

In questo film si definiscono meglio i caratteri della commedia italiana, che matura dedicando uno studio più attento al linguaggio dei personaggi. In Dramma della gelosia, la lingua parlata dai vari personaggi, più che una maniera di esprimersi, è un modo di essere. La fioraia si nutre di fotoromanzi e ad essi si ispira la sua visione del mondo; il linguaggio le determina il destino, la fa essere eroina di fumetto, la fa vivere fra due amori come in un romanzo illustrato popolare. È portatrice di un fato romantico, di un destino di amore e di morte. È epoca di boom ecnomico, di consumismo e Adelaide si adegua all’imperativo di studiare l’inglese, lingua del futuro. Altri linguaggi del film derivano dalla pratica politica. Mastroianni interpreta la parte di un vecchio compagno che si esprime con il gergo che ha appreso frequentando le sezioni del partito: un linguaggio, di solito usato per trattare temi politici, viene trasferito ai drammi individuali di un operaio. […] Dramma della gelosia anticipava temi che, anni dopo, sarebbero diventati materia di analisi sociologica, come il rapporto dei grandi partiti di sinistra con i movimenti di estrema sinistra, con i giovani di Lotta Continua e di Potere Operaio: il terzo personaggio, quello interpretato da Giannini, era un pizzaiolo toscano – anarchico estremista con esperienze extra-parlamentari – che in un primo tempo ha un rapporto di solidarietà e di amicizia con il vecchio comunista, poi di rivalità amorosa, di tradimento, di rottura. La commedia italiana aggiunge all’osservazione della realtà (come dal neorealismo in poi si era sempre fatto) la ricerca di temi che affioravano nella coscienza collettiva. Un altro aspetto particolare del film – che non riguarda la commedia italiana in generale, ma piuttosto una ricerca di regista – è il metodo narrativo, il linguaggio ironico-cinematografico di un film che non è un giallo, non è un poliziesco, non è un’indagine, ma è un processo ‘fuori campo’, assente, che non si vede, nel quale però i protagonisti della storia dialogano con i loro futuri giudici.

Ettore Scola

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