copertina di Five Easy Pieces
25 giugno 2025, 21:45
@ Piazza Maggiore, Bologna

Five Easy Pieces

(USA/1970) di Bob Rafelson (98') | Sotto le stelle del Cinema

Five Easy Pieces

(USA/1970) di Bob Rafelson (98')

Guardando Bobby Dupea (Jack Nicholson) si capisce subito che ha attraversato l’intera scala sociale fino ad approdare alla più assoluta banalità. Ha vissuto nel mondo rarefatto della cultura alta e ha cercato di raggiungere il nucleo della vita reale, qualunque cosa ciò significhi. L’ex enfant prodige del pianoforte è ora un coriaceo operaio che sgobba su una piattaforma petrolifera. Ma l’inquieto vagabondo non ha perso la sua sensibilità. Ha perso il senso di sé. In una scena folgorante, Dupea ordina un’insalata di pollo. In realtà desidera più di ogni altra cosa del pane tostato, e quando scopre che non ce n’è rifiuta sia il pollo che l’insalata e poi scaglia tovaglia e posate sul pavimento. La scena rivela i principi del nuovo cinema. La vita si è frammentata in istanti il cui segreto è proprietà esclusiva di ciascun individuo. L’incontro con il padre morente non è la chiave di nulla, se non dell’ovvio fatto che viviamo in un’epoca di famiglie spezzate, e che i ricordi sono ormai una realtà irraggiungibile. La cameriera interpretata da Karen Black non sarà un faro di saggezza ma è una brava persona e sa cantare.

Le esplosioni improvvise sono importanti, e – come ha osservato Shirley MacLaine – anche il fatto che Nicholson abbia osato rimanere un eterno sperimentatore. Sfida tutto ciò che è prevedibile e accettabile. Da solo, affidandosi solo alle sue risorse, scopre un nuovo modo di recitare, una spontaneità mai vista che sembra recitazione senza copione. Altrettanto essenziali sono i silenzi, come le quasi-meditazioni davanti allo specchio del bagno della stazione di servizio. Iniziano e finiscono nel vuoto. Un umorismo folle lascia in- travedere realtà diverse, più gradevoli. Il regista Bob Rafelson e Nicholson non cadono nel cliché della ‘crescita spirituale’: “Bobby è almeno altrettanto falso alla fine del film, quando siede nella cabina del camion diretto in Alaska e scosso dai brividi continua a ripetere di stare bene. È di nuovo in viaggio verso un posto nuovo, verso una nuova frustrante realtà”.

Peter von Bagh, Tähtien kirja [The Book of the Stars], Otava, Helsinki 2006. Curato in inglese da Antti Alanen

ingresso libero
Versione originale in inglese con sottotitoli in italiano