copertina di Bologna Estate racconta #8

Bologna Estate racconta #8

Intervista a Angelo Cagnazzi e Roberto Peroni (Ozono Factory) e Luca Li Voti (direttore artistico)

Comini Espress : un laboratorio vivo di cultura, socialità e partecipazione in Bolognina.

Promosso da Ozono Factory A.p.s./Binario69, Comini Espress  è costruito insieme a un’ampia rete del Quartiere Navile: la Casa di Quartiere Fondo Comini, l’Ass. Bolognina Collettiva, la Libreria Sette Volpi, la Salus Pallacanestro, l’Ass.ne Abad o.d.v., le Cucine Popolari, il collettivo Spazzacomin. Un atto collettivo di cura e presenza che ogni sera, fino al 13 settembre, si accende con concerti, presentazioni di libri, laboratori per grandi e piccoli, dj-set e incontri. 

Dal martedì al giovedì, sul palco artisti internazionali e nuove voci del territorio regalano un’esperienza musicale senza confini con il format |pulsAZIONI|, ma anche djset, presentazioni di libri e talk tematici. Particolarmente atteso è il Vinyl Espress – Open Deck , ogni mercoledì, dove gli appassionati di vinile portano e fanno suonare i propri dischi in una consolle aperta a tutti, guidata da Willy Groove (William Piana) di Radio Città Fujiko.

Dalla domenica al mercoledì invece il cielo sopra il Giardino Donatori di Sangue è dedicato a chi vuole danzare nell’aria partecipando ai laboratori di tessuti aerei per bambini e adulti a cura delle ass.ni Tessuti aerei al Buco. e S.Y.O (Samia Yusuf Omar), mentre la domenica sera si conferma l’aperitivo con le Cucine Popolari.

Angelo Cagnazzi e Roberto Peroni, presidente e vicepresidente di Ozono Factory e il direttore artistico della rassegna Luca Li Voti illustrano la rassegna.

Comini Espress è ormai un appuntamento fisso dell’estate bolognese. Che cosa rappresenta per la Bolognina e per la città intera e quali sono le novità di questa edizione?
Comini Espress è diventato nel tempo un punto di riferimento culturale non solo per la Bolognina, ma per tutta Bologna. È uno spazio vivo, aperto, inclusivo, che ogni estate si rinnova per continuare a riflettere la trasformazione del quartiere. È un presidio culturale e sociale, un luogo in cui le differenze convivono e dialogano attraverso la musica, la parola, il cibo. Le novità di quest’anno sono tante: dalla nuova veste scenografica pensata per rendere ancora più accogliente lo spazio, a una programmazione musicale che esplora le sonorità del mondo, fino a nuove collaborazioni sia con realtà del territorio sia con soggetti che lavorano anche in campo internazionale.

Qual è il valore di offrire spazio agli artisti emergenti locali? Come risponde il pubblico alla vostra proposta musicale?
Vogliamo scommettere su nuove voci e nuovi suoni, per alimentare un ecosistema culturale che parte dal basso creando incontri con musicisti provenienti da varie parti del mondo e regalare esperienze. La risposta del pubblico è interessante: c’è un desiderio evidente di scoprire, di lasciarsi contaminare, di uscire dagli schemi. La musica “senza confini” che proponiamo parla di identità fluide, di viaggi, di vita: è uno specchio del presente, e il pubblico sembra accoglierlo bene.

BookEspress è la vostra rassegna dedicata ai libri. Ci sono temi specifici che guidano la scelta dei titoli?

BookEspress è ormai un format consolidato: è il momento della riflessione, del dialogo più intimo. È pensato per chi cerca contenuti, per chi vuole approfondire. Il progetto è nato insieme ad Ambra e Pablo della libreria Sette Volpi a cui è stata affidata fin da subito la direzione artistica. Per noi è la libreria della Bolognina, e grazie alla loro sensibilità scelgono sempre temi vicini sia al nostro sentire che a quello del quartiere. Ogni presentazione è un’occasione per avvicinare autori e lettori in un contesto informale ma stimolante.

Cucine Popolari è molto più di una mensa: è un progetto di solidarietà e comunità che porta un messaggio forte. Quale valore aggiunge alla rassegna?
Cucine Popolari rappresenta la dimensione solidale di Comini Espress. Averli con noi ogni domenica è un modo concreto per ribadire che cultura e solidarietà vanno di pari passo. Non ci interessa fare solo intrattenimento, vogliamo costruire relazioni, creare legami. La loro presenza aggiunge valore umano alla rassegna, ci ricorda ogni settimana che la bellezza di un quartiere si misura anche da come ci si prende cura delle persone più fragili.

Cosa significa fare cultura in una zona come la Bolognina oggi?
Significa prima di tutto ascoltare. Significa mettersi in gioco, accogliere le complessità, valorizzare le differenze. È un quartiere in continua trasformazione, dove convivono anime diverse, dove c’è solidarietà e dove vivere a volte non è del tutto semplice: fare cultura qui vuol dire costruire ponti, generare incontri, proporre contenuti che rispecchino la ricchezza sociale che ci circonda. Non è facile, ma è stimolante. E soprattutto, è necessario.

Come avete lavorato insieme  alle diverse realtà del territorio?
Abbiamo lavorato ad una programmazione condivisa con associazioni, collettivi, operatori culturali e sociali del quartiere Navile, costruendo insieme un calendario di proposte e attività che rispecchiasse le istanze e le energie del territorio. Collaborare significa mettere insieme competenze, visioni e risorse. È un processo che richiede tempo e fiducia, ma che dà frutti duraturi. Senza la rete, Comini Espress non sarebbe quello che è oggi.

Il 13 settembre è in programma la festa finale: il Block Party della Bolognina. Quanto è importante la dimensione partecipativa e come è stata costruita questa combinazione di linguaggi?
Il Block Party è la celebrazione finale di tutta una stagione di lavoro condiviso. È una festa, certo, ma è anche una dichiarazione politica: la strada è uno spazio culturale, e la comunità può occuparlo con gioia, rispetto e creatività. La dimensione partecipativa è fondamentale: coinvolgiamo artisti, cittadini, associazioni, attivisti. La combinazione di linguaggi — musica, arte urbana, danza, parole — nasce dall’incontro tra generazioni e background diversi. È la Bolognina che si racconta da sé.

Cos’è Bologna Estate per voi?
Bologna Estate è un laboratorio a cielo aperto. È la possibilità di vivere la città in maniera più libera, più collettiva. È un’opportunità per sperimentare, per aprirsi, per tessere nuove relazioni ma soprattutto un’occasione per dimostrare e ribadire anche alle istituzioni che la cultura non è un lusso, ma un bene comune, accessibile, necessario.

Silvia Santachiara per Bologna Estate