couverture de Parthenope
7 juillet 2025, 21:45
@ Arena Puccini - Parco DLF

Parthenope

(Italia-Francia-GB/2024) di Paolo Sorrentino (137') | Arena Puccini

Parthenope

(Italia-Francia-GB/2024) di Paolo Sorrentino (137')

Con: Luisa Ranieri, Celeste Dalla Porta, Stefania Sandrelli e Silvio Orlando

Parthenope, figlia di una famiglia alto-borghese, partorita in mare, è una ragazza che, nel corso degli anni, riesce ad affascinare chiunque: amici, artisti, scrittori, boss mafiosi, alti prelati. Un viaggio che si svolge dagli anni 50 al giorno d’oggi per scoprire le sfaccettature di una ragazza, ma anche della sua città, Napoli.
“Con Parthenope Sorrentino scrive una lettera d’amore alla «sua  Napoli», travolgente, luminosa e assai infelice, raccontando la storia dell’omonima ragazza (dalla sua nascita nel 1950 fino ai giorni nostri), che in tutto il suo splendore, ma anche nelle sue contraddizioni, seducente e misteriosa, è la perfetta incarnazione della sua città. Un personaggio che ha il volto della spensieratezza, della bellezza classica che seduce ogni uomo che incontra, ma solo Sandrino ( diminutivo che Sorrentino dà ai suoi alter ego), rimane l’amico più devoto. Parthenope (dal greco «vergine») rievoca il mito della Sirena considerata dalla tradizione napoletana come la vera fondatrice di Neapolis (città nuova). Anche la protagonista è in linea con le origini del mito di Parthenope, «splendida, giovane e bella, da cinquemila anni, corre ancora sui poggi, erra sulla spiaggia» [Paolo Sorrentino, ndr], si smarrisce e girovaga per Napoli, con quella seduzione naturale che porta scompiglio e confusione, riuscendo ad attirare  a sé intellettuali, cardinali e perfino boss malavitosi. [...]
Sorrentino gioca forte col simbolismo e dà vita a un prodotto fascinoso, enigmatico e sognante: «Se da un lato La grande bellezza è la storia di un sguardo disincantato sul mondo, Parthenope è invece lo sguardo incantato dal mondo e rappresenta Napoli, entrambe tristi e fragili,  misteriose e indefinibili» [Paolo Sorrentino, ndr]. A guidare la scenografia Carmine Guarino, mentre l’autrice della fotografia, ancora una volta la pirotecnica Daria D’Antonio, impeccabile nel raccontare una femminilità multiforme. Al montaggio Cristiano Travaglioli, superbo nel far scorrere ogni incarnazione di Parthenope in quella successiva. Ricca, visivamente e narrativamente, la pellicola (girata tra Napoli, Capri, Posillipo, nella splendida Grotta Romana) unisce momenti estremamente vivaci e altri dai toni malinconici e angosciati. «E poi lì in fondo, vicina e lontana, questa città indefinibile, Napoli, che ammalia, incanta, urla, ride e poi sa farti male» [Paolo Sorrentino, ndr]. Sorrentino riflette sull’età che avanza, sullo scorrere veloce del tempo, che lascia indietro la spensieratezza e la brevità della gioventù (il ricordo delle estati a Capri) e ci rammenta come la vita possa essere lunghissima e incredibile. Il suo viaggio esistenziale ha il sapore della grande epica senza eroismi, animato dalla passione inesorabile per la libertà, per Napoli e gli imprevedibili volti dell’amore.”
Mariangela Di Natale, CineCriticaWeb

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Film in lingua italiana