13 ottobre 2018, 15:30
@ Teatro Comunale

Kraanerg

di Yannis Xenakis | Stagione opera e balletto 2018 | Bologna Modern #03

Eseguita per la prima volta ad Ottawa nel 1969 con la coreografia di Roland Petit, questa partitura rappresenta un punto centrale nello sviluppo delle procedure compositive stocastiche di Iannis Xenakis. Scritto per un ensemble da camera formato da legni, ottoni, archi e nastro magnetico, Kraanerg è caratterizzato da un continuo sviluppo musicale, in cui i silenzi sono integrati con le infuocate sonorità strumentali ed elettroniche con precisione matematica.

Yoichi Sugiyama – direttore

Luca Veggetti – coreografia e regia

Composto da Xenakis tra il 1968 e il 1969 per 23 strumenti e nastro magnetico a quattro piste su commissione del National Ballet of Canada, in occasione dell’inaugurazione del National Arts Centre di Ottawa, dove ha avuto la sua prima esecuzione nel 1969 con la coreografia di Roland Petit, Kraanerg rimanda al fermento della rivoluzione socio-culturale del '68 già dal titolo: un’immaginaria crasi fra le parole greche kraan ed erg che significherebbe “azione compiuta”, facendo riferimento ai movimenti giovanili e all’imminente sfida generazionale che da questi sarebbe scaturita.

Per lo più eseguito in forma di concerto, a Bologna il lavoro viene restituito nella sua complessa struttura coreografica e Luca Veggetti lo ha ripensato mettendo al centro della produzione la città stessa: un insieme di cittadini non professionisti saranno infatti impegnati in scena come una sorta di coro muto accanto ai due intrerpreti principali, Alice Raffaelli e I-Ling Liu, e ai giovani provenienti dalla Scuola di Teatro di Bologna “Alessandra Galante Garrone” e dall’Associazione per la Cultura e la Danza “8cento”.

«Il balletto, la composizione più lunga di tutto il catalogo di Xenakis – dice il regista e coreografo Luca Veggetti – esprime l'idea di conflitto nelle sue potenzialità teatrali. Nella totale astrattezza e assenza di programma fu tuttavia chiaramente concepito in reazione al fenomeno socio-culturale del 1968, nel quale grandi movimenti di massa socialmente eterogenei attraversarono quasi tutti i paesi del mondo con una forte carica di contestazione dei pregiudizi socio-politici. L’azione non è di natura descrittiva, ma esprime piuttosto situazioni coreografiche e teatrali archetipali. Attraverso il movimento organizzato di masse e la loro opposizione a figure o gruppi singoli, il disegno coreografico esplora ogni possibile analogia con una struttura musicale che vive in un potente alternarsi di orchestra, nastro, nastro e orchestra e silenzio.»

Xenakis descriveva l’esperienza della creazione artistica sostenendo che «L'artista gioca con le forme proprio come lo scienziato o il credente. Il musicista lo fa in modo ancor più sistematico, poiché vive simultaneamente nel microcosmo del suono e nel macrocosmo delle architetture più vaste, come se si trovasse in una millefoglie fatta di strati trasparenti in tutti i sensi». Nato in Romania da genitori greci e vissuto in Grecia dall'età di dieci anni, prendendo parte alla Resistenza durante la Seconda guerra mondiale e alla guerra civile, nel 1947 Xenakis si rifugiò in Francia, dove intrecciò la passione per l’architettura e l’ingegneria – collaborava con il celebre architetto Le Corbusier –, a quello per la composizione e la musica studiando, tra gli altri, con Olivier Messiaen. Autore di pagine come Anastenaria, Metastaseis e Pithoprakta, Xenakis scrisse per organici di ogni tipo: dallo strumento solo al quartetto d'archi, dalla grande orchestra al gruppo di voci sole, passando per il nastro magnetico.

in collaborazione con Scuola di Teatro di Bologna “Alessandra Galante Garrone”, 8cento – Associazione per la Cultura e la Danza.