25 luglio 2018, 21:30
@ Serre dei Giardini Margherita

A girl walks home alone at night | Immaginarti

Immaginarti: Visioni Meticce è la rassegna a cura di Kilowatt, in collaborazione con Arca di Noè Coop. Soc., Baumhaus, Cantieri Meticci, Snark – space making e con il sostegno della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.

Immaginarti propone una selezione di film che fanno riferimento ai generi classici del cinema (fantascienza, horror, commedia ecc.) per raccontare l’immaginario delle comunità migranti. 

A girl walks home alone at night (USA,2013, 97′), è il primo lungometraggio della regista di origine persiana Ana Lily Amirpour, ambientato nell’iraniana città fantasma Bad City, una città surreale, maledetta, notturna popolata di drogati, puttane, debosciati – dove si aggira con una maglietta a righe e un nero mantello una adolescente dagli occhioni sgranati e dall’aria fragile, che al momento opportuno tira fuori i canini e compie una strage, ma non di innocenti.

Un film che affascina per la bellezza del suo bianco e nero e per la geometria leggera e perfetta del suo racconto, ma conquista per la qualità della sua ironia.

Amirpour ha voluto definire il film “the first iranian vampire spaghetti western”.

A precedere il film verrà proiettato un’altra faccia di un progetto di video partecipativo promosso da Arcà di Noè, che dà la possibilità a chi viene solamente raccontato di raccontarsi.

Ingresso libero

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Immaginarti propone una selezione di film provenienti dai paesi d’origine delle comunità di migranti o realizzati dai migranti stessi, portando una narrazione alternativa a quella dominante, che alterna emergenza e vittimismo, rischiando con i suoi stereotipi di esasperare l’emarginazione e di ostacolare i processi di inclusione.

I film proposti fanno riferimento ai generi classici del cinema (horror, fantascienza, commedia ecc.) e sono capaci di raccontare in modo inedito l’immaginario culturale di un paese. L’obiettivo è disegnare uno scenario di apertura e contaminazione culturale, attraverso pellicole che non hanno avuto una distribuzione commerciale mainstream in Occidente, ma che mostrano la vivacità artistica di quei paesi e quelle comunità che siamo abituati a considerare come esportatori di disperazione.

Oltre alle proiezioni, il progetto prevede attività laboratoriali, rappresentazioni teatrali, audio-documentari ed eventi, dove a emergere sono gli immaginari di riferimento delle persone che migrano, portando con sé culture, prospettive e sogni: immaginari che da tempo hanno iniziato a contaminarsi con le narrazioni occidentali.